Rondine di Primavera, la mia prima pseudo-fanfiction con Cedric*__*

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Scarlet Blake
view post Posted on 4/5/2007, 02:48




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Rondine di Primavera
Storie d’amore tra i banchi di Hogwarts

Di Scarlet Blake

Protagonisti : alcuni personaggi di Mugglenet, alcuni della saga di Harry Potter (ma sì! Mischiamo tutto nel calderone dei vaneggiamenti! Che c’importa!!!)
Luoghi: Hogwarts, Londra, La Stramberga Strillante.
Tempo: ultimo anno, durante il Torneo Tremaghi


<< … non penso che a te, alla… Oh! Ahahahahahah! Profondità dei tuoi occhi… ahahah!!!>> Kev stava leggendo a voce alta una lettera trovata per i corridoi, una lettera d’amore che ora, insieme ad altri Serpeverde, scherniva rumorosamente nel cortile della scuola.
Draco rubò la lettera dalle mani di Kev e ne studiò il contenuto, soffermandosi sull’ultima riga, un’espressione disgustata sulla faccia << Per la barba di Merlino! Conclude anche con un “ti amo”! Ma che robaccia melensa!>> esclamò, appallottolando la lettera, e lanciandola contro un compagno di passaggio. Era uno dei bulgari in visita, che si limitò a guardare male Draco, proseguendo sulla sua strada.
<< Davvero disgustoso…>> stava dicendo Lylyth, seduta su un muretto del chiostro, accanto a Scarlet che sbadigliava garbatamente a tutta la faccenda.
<< Si tratterà di qualche ragazzina del primo anno>> intervenne con un sorriso Felix, asciugandosi una lacrima all’angolo dell’occhio, dopo il gran ridere.
<< E magari… Grifondoro…>> concluse Lylyth, con un nuovo brillio negli occhi. Avanzò di qualche passo e recuperò da dietro un vaso la lettera accartocciata. Ridistese la carta delicatamente e sorrise << Questa accozzaglia di paroline d’amore potrebbe aiutarci ad ammazzare la noia durante la prossima lezione del professor Snape…>>
Scarlet si volse verso l’amica, vagamente interessata << E in che modo vorresti sfruttare la cosa?>> le chiese, guardandola con assonnati occhi verdi.
<< Per l’amor del cielo, Scarlet! Hai un aspetto orrendo stamattina!>> disse Lylyth, scuotendo la testa con disapprovazione << Capisco la voglia di essere la prima del corso, ma non puoi ridurti così!>>
Scarlet, in tutta risposta, sbuffò << La proposta Lylyth…>>
<< Faremo trovare la lettera al professore durante la lezione di oggi pomeriggio… conoscendolo, si divertirà a leggerla davanti a tutti. Se la Grifondoro in causa è lì, ce ne accorgeremmo subito>> rispose la ragazza, scostando una ciocca di capelli neri dalla spalla.
Felix sembrava radioso << Potremmo deriderla davanti a tutti… poverina… non è riuscita a dare la lettera al suo innamorato>>
<< Non credo volesse consegnarla, Felix…>> disse Scarlet pensierosa.
<< E perché no?>> chiese Draco, guardando la ragazza interrogativo << Io ne ricevo in continuazione da parecchie ragazze>> si vantò con un sorriso divertito.
<< Per due motivi. Prima di tutto non è firmata, e mandare una lettera d’amore senza firma è una perdita di tempo. Secondo punto, il ragazzo in questione è irraggiungibile per qualsiasi ragazza… a parte Cho Chang… stiamo parlando di Cedric Diggory, ragazzi… il campione Tremaghi!>>
<< Capirai! Un insulso Tassorosso!>> sbottò Felix, dando un calcio a un sasso << Dovevo esserci io! Sono di gran lunga più in gamba di quel pallone gonfiato!>>
Scarlet annuì << Può darsi, peccato che tu non abbia diciassette anni, ma solo sedici, come tutti noi, del resto… Cedric non prenderebbe neanche in considerazione un’altra ragazza>>
Lylyth rilesse la lettera e sorrise <<oltre al danno la beffa… ma sì!>>
La campana suonò e il gruppetto Serpeverde recuperò il materiale scolastico per andare alla lezione del pomeriggio.
<< Forza ragazzi! Ci attendono grasse risate!>> esclamò Draco, precedendoli per i corridoi, da vero capo.
<< Accidenti!>> sbottò Scarlet, guardando dentro la borsa << ho dimenticato gli appunti della volta scorsa!>> si ricolse a Lylyth << Corro a prenderli… tienimi il posto, d’accordo?>>
<< Certo, cara… ma sbrigati, o quel brontolone ti riprenderà davanti a tutti!>> l’ammonì, prima di unirsi al gruppo.
Scarlet corse verso le scale che conducevano alla sala comune Serpeverde. Entrò nella saletta di studio e vide subito il blocco degli appunti abbandonato sul tavolo accanto al camino, proprio dove li aveva lasciati la sera precedente. Li afferrò e li chiuse in borsa, sospirando << Accidenti!>>
Corse fuori e attraversò il primo corridoio come una furia.
Voltò l’angolo e andò a sbattere con violenza contro un ragazzo, crollando a terra rumorosamente, sotto una pioggia di fogli scappati dalla borsa di cuoio lasciata aperta.
La botta le aveva fatto vedere le stelle e ora, mugugnando dal dolore, Scarlet si trovava sdraiata a terra << Non arriverò ai diciotto anni…>> sentenziò appena udibile, tirandosi a sedere << Ohi! La mia testa… ma chi diavolo…?>>
Una voce profonda le chiese << Tutto a posto?>>
Scarlet si ritrovò a fissare gli occhi grigi di Cedric Diggory, che le tendeva la mano per aiutarla. Indossava la divisa da cercatore di Quidditch e i capelli biondi erano leggermente spettinati, ma nell’insieme, si poteva ben capire come mai tante ragazze fossero innamorate di lui. Era davvero bello.
Dopo quel primo momento di imbambolato stupore, Scarlet scansò sgarbata la mano che Cedric le offriva, sollevandosi a fatica da sola << Attento a dove vai, Tassorosso dei miei stivali!>>
Cedric corrugò la fronte << Ehi! Eri tu che correvi come una pazza! Potevi stare attenta! Perché te la prendi con me?>>
<< Perchè non ti sopporto, Cedric… credi di essere diventato un gran fico da quando sei stato scelto dal calice di fuoco, ma lascia che ti dica una cosa…>> si avvicinò al ragazzo, puntandogli un dito sul petto << un Tassorosso non potrà mai raggiungere la gloria! Siete gli esseri più insulsi di tutta la scuola, praticamente invisibili! Tu non esisti!>>
Il volto di Cedric era un misto tra incredulità e rabbia. Nessuna ragazza gli aveva mai parlato in quel modo, almeno non da quando era uno dei campioni della scuola. La vera seccatura era dividersi il ruolo con un ragazzino, Harry Potter, ma Harry lo aveva aiutato, anche dopo la storia delle “spille”, quindi aveva deciso che era un ragazzino degno di rispetto.
<< Davvero?!>> le disse con voce vibrante di rabbia. Le afferrò la mano con uno scatto, stringendole il polso con forza << Io non esisto?>> l’obbligò a posare il palmo sul suo petto, proprio all’altezza del cuore. Scarlet divenne rossa come il fuoco, gli occhi verdi che mandavano scintille furiose << Lasciami subito la mano!>> sibilò tentando di divincolarsi << Non ti bastano tutte le fessacchiotte che ti scodinzolano dietro?!>>
<< Senti, carina, hai iniziato tu a insultarmi gratuitamente>> le disse Cedric, tenendo ben salda la presa << e posso anche starci alla storia di essere il ragazzo più corteggiato della scuola…>>
<< Quale esempio di umiltà!>> lo schernì Scarlet, strattonando di nuovo.
<< Ma la pianti? Non mi sono mai comportato in maniera scorretta!>>
<< Davvero? Povero, innocente, sempre impeccabile Cedric Diggory! Peccato che questo candore che ostenti sia fasullo quanto una partita di scarabeo truccata… e lascia la mia mano, dannazione!>>
<< No! Devi scusarti con me!>> le intimò il ragazzo, stringendo con più forza << Merito delle scuse, Serpeverde!>>
<< Non ho alcuna intenzione di farlo, Tassorosso!>> s’impuntò Scarlet, fissandolo infuriata.
<< Allora non ti lascio la mano!>> si sentì un po’ stupido, ma era abbastanza seccato da quel modo di fare, da tanta ostentata indignazione nei suoi confronti.
<< Vuoi che mi metta a urlare?>> lo minacciò Scarlet con un sorriso.
Cedric rimase imbambolato per un istante, valutando la cosa. Non poteva compromettersi. Decise di lasciarla andare, anche se a malincuore << D’accordo… ma penso che il tuo comportamento sia assurdo… accidenti, non so neanche come ti chiami…>>
<< Non è affar tuo!>> tagliò corto Scarlet, raccogliendo di corsa le sue cose da terra << Per colpa tua ho fatto tardi a lezione… Snape mi farà pulire calderoni sporchi per tutto il fine settimana…>>
Cedric la guardava divertito << Povera cara… dovrai rinunciare ai tuoi impegni… se ne hai, con questo caratteraccio che ti ritrovi!>>
Scarlet si voltò di scatto verso di lui, sorridendo radiosa << Molti più di quelli che pensi, Tassorosso… fortunatamente non ci sono solo idioti pomposi in questa scuola>> e senza aggiungere altro, si rimise in corsa verso i sotterranei di pozioni.
Cedric rimase a guardare nel punto in cui, fino a qualche istante prima, quella furia Serpeverde aveva inveito contro di lui, insultandolo.
<< Che storia assurda!>> bofonchiò infine, allontanandosi.
Ora doveva pensare agli allenamenti, ma non sarebbe stato facile concentrarsi.

fine prima parte

Edited by Scarlet Blake - 14/5/2007, 02:42
 
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Scarlet Blake
view post Posted on 4/5/2007, 15:34




SECONDA PARTE

La sala grande era splendente come ogni sera, le quattro tavole delle case imbandite con vari piatti di carne e verdura, posate e piatti che tintinnavano mentre gli studenti di Hogwarts consumavano tra chiacchiere e risate la cena al lume di centinaia di candele fluttuanti.
Il tavolo Serpeverde era quello più rumoroso, in particolar modo un gruppetto di studenti del sesto anno. Tra questi una testa bionda parlava animatamente con il suo vicino.
<< Incredibile! Quel vecchio manichino non ha voluto leggere la lettera! Sono rimasto di sasso quando l’ha raccolta, letta e se l’è messa in tasca, come se niente fosse… >> sbuffò, infilzando con foga alcuni fagiolini verdi << Ci speravo tanto, accidenti!>>
<< Ricorda che il piano era mio… a quanto pare mio zio è meno prevedibile di quanto credessi…>> disse Lylyth, incrociando le dita sotto il mento, i gomiti posati sulla tavola, mentre guardava il giovane Malfoy << Quello che mi incuriosisce davvero è stata l’espressione che ha fatto mentre leggeva la lettera… chissà, forse ha capito chi l’ha scritta>> buttò lì, pensierosa.
Scarlet deglutì il boccone di carne arrosto, e prese un po’ di gazzosa << Tu credi? Forse sei un po’ paranoica, Lyth… e se devo dirvi la verità, questa storia della lettera mi ha già annoiata…>> concluse, sorseggiando la sua bibita.
<< Tu ti annoi di tutto molto facilmente!>> sentenziò Lylyth con un mezzo sorriso << da ogni punto di vista… quanti flirt hai avuto questo trimestre? Tre? Quattro?>>
Scarlet ci pensò su qualche istante << Contando solo gli studenti di Hogwarts? Perché ci sarebbero un paio di bulgari che mi giravano intorno, ma li ho snobbati subito>>
Lylyth scosse il capo ridendo << Sei senza speranza>>
<< Ho l’età per non cercare legami troppo duraturi…>> involontariamente si voltò verso il tavolo Tassorosso e vide la testa castano chiaro di Cedric, mentre parlottava con un suo compagno di corso, Albard Barbapietra. Era un tipo simpatico, col quale aveva scambiato qualche parola al pub di Hogsmeade. Ma avrebbero dovuto torturarla per ammetterlo davanti i suoi compagni Serpeverde.
<< Che c’è, Scarlet?>> le chiese Draco, d’improvviso.
<< Stavo pensando a Cedric e Cho Chang… dalla sera del ballo Ceppo sono diventati una coppia consolidata… disgustosi>>
<< Non ci riguarda molto la cosa>> tagliò corto Draco, visibilmente seccato << A meno che tu non abbia in mente qualcosa per rovinare questo idillio…>>
Scarlet si volse nuovamente verso la sua cena, e fece spallucce << Si commentano da soli… comunque, no, nessun piano…. Ma chissà…>>
<< Signorina Blake!>> una voce tonante alle sue spalle la fece sobbalzare sul posto.
Scarlet si voltò nuovamente, ritrovandosi a guardare lo sguardo severo del professor Snape << Vedo che è riuscita ad arrivare in orario almeno per la cena. L’aspetto nel mio ufficio tra mezzora. La sua punizione per il ritardo di oggi l’attende>> e senza aggiungere altro, si voltò e si allontanò, uscendo dalla sala grande nello sventolio del suo mantello nero.
La ragazza si prese la testa tra le mani, i capelli castano ramato le ricaddero sulle spalle, come a seguirne l’angoscia << Oh mia Dea! E io che credevo di averla scampata!>> si lamentò disperata << Addio manicure>>
Non si accorse che il richiamo del professor Snape aveva attirato l’attenzione di tutti quelli che erano a portata d’orecchio, compreso Cedric Diggory che, con un sorriso vittorioso, prese una patatina fritta e l’intinse nella maionese, ripetendo mentalmente quelle due parole.
Scarlet Blake

Quel luogo le metteva i brividi a quell’ora. Solo il flebile tremolio di poche candele illuminavano il corridoio fino all’ufficio del professor Snape. Si fermò davanti la grande porta di legno brunito, prendendo un bel respiro e, dopo una breve esitazione, bussò.
<< Venga avanti, signorina Blake!>> ordinò la voce familiare del professore dall’interno.
Scarlet aprì la porta, respirando un profumo dolciastro che proveniva dall’interno dell’ufficio, uno spazio abbastanza grande, ricolmo di pozioni, erbe, calderoni e vecchi attrezzi da alchimista.
Richiuse la porta e avanzò verso la scrivania del professore, incredibilmente pulita e sgombra, se si escludeva la lampada da tavolo e un grosso libro nero col calamaio.
<< Si sieda pura, signorina Blake. Sono rimasto davvero dispiaciuto che una delle migliori studentesse del mio corso, Serpeverde per di più, arrivasse in ritardo alle mie lezioni>> soppesò attentamente le parole, scrutandola con i profondi occhi neri << Spero non capiti più… e per essere sicuro che questo avvenga, l’aspetto sabato e domenica per alcune faccende da sbrigare nei laboratori di pozioni>> concluse con un sorriso mellifluo.
<< Professore, non è da me giustificarmi e comprendo che la puntualità è una delle regole basilari della scuola…>>
<< Non è esatto… preferirei che ritenesse la puntualità una precisa imposizione>> l’interruppe l’uomo, guardando il volto imbarazzato della ragazza << Ma prego… continui pure>>
<< ehm… sì… il fatto è che… ho avuto un incidente e ho discusso con un ragazzo nei corridoi>> notando lo sguardo perplesso del professore, si affrettò ad aggiungere << una cosa di poco conto. Stavo correndo e ho sbattuto contro questo ragazzo e mi sono arrabbiata con lui… ecco spiegato il mio ritardo>>
Snape scosse il capo, alzandosi << Queste sono faccende di sua competenza, che non mi riguardano, ma l’invito a non cedere a certi sentimenti…>> con un cenno della mano le fece capire che il colloquio era finito.
Scarlet si alzò e, rispettosa, fece un inchino al professore << Mi dispiace davvero, professore… non si ripeterà più>> promise mestamente, avviandosi verso la porta.
<< Un’ultima cosa, signorina Blake>> la bloccò l’uomo, avvicinandosi alla ragazza.
Cercò sotto il mantello e ne estrasse la famosa lettera d’amore, che Scarlet guardò con indifferenza.
<< Oggi ho trovato questa lettera sul pavimento della mia classe, immagino con uno scopo ben preciso…>> iniziò, studiando il volto indifferente di Scarlet.
<< Non ne so niente, profess…>>
<< Oh, non ne dubito…>> l’interruppe l’uomo con un sorriso di scherno << peccato non sia firmata, anche se comprendo che in certe situazioni uno sfogo scritto aiuti molto a liberarsi da certi fardelli… solo un consiglio…>> si rigirò il foglio piegato tra le mani, poi lo consegnò a Scarlet << …faccia più attenzione alle sue cose, potrebbero finire in mani sbagliate>> e con un mezzo ghigno, la spinse fuori dall’ufficio e chiuse la porta, lasciandola sola, col proprio imbarazzo.

FINE SECONDA PARTE
 
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Scarlet Blake
view post Posted on 14/5/2007, 01:40




TERZA PARTE

Molti studenti rumoreggiavano nel cortile.
Sembrava che tutta la scuola fosse decisa ad andare ad Hogsmeade per fare compere o per prendere qualcosa di buono da Mielandia o semplicemente fare due chiacchiere davanti una burrobirra fresca, al Testa di Porco.
Due ragazzini del secondo anno di Grifondoro si rincorrevano come matti, passando in mezzo a un gruppo di Serpeverde più grandi.
<< Ehi! State attenti, mocciosi!>> inveì loro contro Felix, spolverandosi il mantello nuovo << Stupidi Grifondoro!>>
<< Datti una calmata, Felix>> lo ammonì mestamente Lylyth, sistemandosi il bavero del cappotto. Rivolse lo sguardo azzurro verso Scarlet, che guardava mogia la folla di ragazzi pronti a partire << Scarlet? Vuoi che restiamo?>>
La ragazza si volse verso l'amica, la chioma lunga scivolò sulla spalla << Eh? Ma no, cosa dici! Andate pure. Anzi, prendi qualche dolcetto anche per me, va bene?>> la rassicurò con un sorriso.
<< E' ingiusto che tu venga punita!>> sbraitò Kev, calciando un sasso.
<< Lascia stare... e anche voi, ragazzi... non vi preoccupate per me... non mi annoierò di certo. Ci vediamo domani pomeriggio, al vostro irentro.... e godetevi la gita anche per me>> disse con un'espressione vagamente malinconica.
Salutò il gruppo e rientrò nel castello, pronta a svolgere le mansioni affidatele dal professor Snape. Scese i gradini dei sotterranei e aprì una delle grandi porte che celava un enorme magazzino di vecchi calderoni. Doveva tirarli fuori tutti, lavarli uno per uno con una speciale mistura preparata dal professore e sistemarli nuovamente dentro lo stanzone, in ordine di grandezza.
Si rimboccò le maniche e iniziò.
Erano passate tre ore e le dolevano le dita. Si sedette sul pavimento di pietra e respirò a fondo, guardando il mucchio di calderoni lavati << Non finiscono più...>> lamentò disperata, guardandosi poi le mani << Accidenti! Che sia maledetto quello stupido Tassorosso!>>
<< Di chi parli, Scarlet Blake?>> chiese qualcuno nell'ombra.
Quella voce la colse alla sprovvista. Scarlet fece per alzarsi di scatto, ma inciampò in uno dei calderoni e rovinò a terra in un tonfo, seguita da una pila di recipienti di rame ancora da pulire.
<< Ma Santa Nutria!>> imprecò rabbiosa, sollevando un piccolo calderone per il manico << Vieni avanti che te lo spacco in testa!>>
Un'alta figura si fece avanti e il bel volto di Cedric Diggory apparve davanti una stupefatta Scarlet, ancora a terra con la pentola sollevata a mezzaria.
<< Sono certo che ti riferivi a me...>> insinuò il ragazzo, avanzando lentamente fino a sovrastarla, guardandola dall'alto in basso.
<< Il tuo ego è così grande che non basta il castello per contenerlo>> sbuffò Scarlet spazientita, tentando di sollevarsi, facendo maggiore attenzione, stavolta.
Lo fronteggiò, guardandolo con scintillanti occhi verdi << Non che mi interessi molto... ma che ci fai al castello? credevo fossero tutti al villaggio>> disse dopo una breve pausa.
Il giovane alzò le spalle, voltandosi verso il magazzino aperto e curiosandone l'interno << Devo allenarmi per la partita di dopodomani e poi la professoressa Sprite voleva darmi una mano per l'ultima prova del torneo...>>
<< Ah, già... il nostro campione Tassorosso...>> disse Scarlet in tono sarcastico, chinandosi a raccogliere i calderoni caduti << non perdere mai di vista il tuo ruolo, campioncino... potresti perdere un'occasione di vantarti in pubblico>>
<< Scarlet...>> iniziò il giovane, ma la ragazza lo bloccò, tornando a guardarlo astiosa.
<< E mi vuoi dire chi diavolo ti dà il diritto di chiamarmi per nome? E come sai come mi chiamo?>> chiese furiosa.
<< L'altroieri... a mensa... quando Snape ti ha... ehm... invitata nel suo ufficio...>> rispose tranquillo il ragazzo, rivolgendole uno sguardo solidale << immagino il tuo imbarazzo...>>
<< Immagini bene!>> tagliò corto Scarlet, abbassando di nuovo lo sguardo, ma stavolta per nascondere il leggero rossore che le aveva imporporato le guance. Il ricordo di quella sera era davvero troppo umiliante << Comunque... volevi qualcosa?>>
Cedric si passò la mano tra i capelli ancora spettinati dal volo in scopa. Durante gli allenamenti di Quidditch aveva pensato a questo incontro e si era ripetuto mentalemnte cosa avrebbe detto a quell'indisponente Serpeverde.
Quando passò un tempo troppo lungo, Scarlet alzò lo sguardo verso il ragazzo, che era fermo, immmobile, dritto davanti a lei.
<< Il gatto ti ha mangiato la lingua? Che vuoi da me, Diggory?>> chiese brusca, sollevandosi in piedi, le mani sui fianchi in atteggiamento di sfida << Credi che abbia tempo da perdere con te?>>
<< Ecco... magari non oggi, ma... mi chiedevo...>> Cedric passò di nuovo la mano tra i capelli, nervoso come mai gli era capitato prima di allora.
Scarlet corrugò la fronte, piegando un pò di lato la testa, per studiarlo meglio << Sembri imbarazzato...>>
Cedric tentò una risata di scherno, ma né uscì una pessima imitazione di una specie di rantolo << in effetti... ahahah... cioè... imbarazzato io? starai scherzando?!>> disse in tono di scherno. Era davvero bella da svenire. Possibile che non l'avesse mai notata prima? Forse perchè non guardava mai verso il tavolo Serpeverde o perchè la sua classe non seguiva mai corsi con loro.
<< Oh! Va a rompere da qualche altra parte!>> sbottò Scarlet, voltandosi verso il magazzino, fingendosi indaffarata a cercare qualche oggetto in quella confusione verde rame.
Il volto di Cedric avvampò di rabbia. Avanzò dentro il magazzino e, prendendola per un braccio, l'obbligò a voltarsi verso di lui << Ascoltami bene, sciocca presuntuosa...>>
Scarlet sgranò gli occhi verdi sul volto furioso di Cedric, preoccupata << Cedric...>>
Il ragazzo, sentendo il suo nuome pronunciato da quella voce così flebile e timorosa, che fino a poco prima inveiva contro di lui con tanta ostentata ostilità, lo paralizzò per un istante.
Senza riflettere, le prese il volto tra le mani, guardandola con i profondi occhi grigi << Scarlet... non potrei mai farti del male...>> la rassicurò con un tono pacato.
La ragazza divenne rosso fuoco, le mani calde di Cedric che le tenevano il viso con tanta dolcezza da farle sentire le ginocchia tremare << Cosa... cosa vuoi, allora? Perchè sei qui?>>
Il ragazzo fece un sorriso da scioglere un ghiacciaio tanto era caldo e luminoso << Non lo hai ancora capito? Sono qui per te...>> le sussurrò dolcemente, posando la fronte a quella di Scarlet << perchè... non faccio che pensare a te da qualche giorno...>>
Incapace di respirare, Scarlet chiuse gli occhi, convinta che tutto quello non le stava accadendo, che era un sogno o un incubo << ma se non sapevi nemmeno che esistessi, fino all'altro giorno....>> disse infine, aprendo gli occhi, staccandosi da quel contatto per guardarlo negli occhi.
Cedri l'attirò di nuovo a sé, cingendola in un abbraccio forte eppure delicato << infatti mi chiedo ancora... come potevo vivere prima di incontrati...>> concluse in un sospiro, chinando il volto verso quello di Scarlet, posando un lggero bacio sulle labbra morbide della ragazza.
Quel contatto fu troppo. Scarlet andò in tilt e lo spinse via furiosa << Stai lontano da me!>> gli urlò contro << credi di poterti prendere gioco di me in questo modo? vai a fare il cretino con qualcunaltra, magari una ragazzina Corvonero smaniosa di strusciarsi con il campione di Hogwarts!>> uscì dal magazzino, puntando il dito verso le scale << Sparisci, Diggory!>>

FINE TERZA PARTE

Edited by Scarlet Blake - 5/7/2007, 18:00
 
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